Una sintesi inebriante tra moderna tecnologia, filosofia buddista e esperienza viscerale.

Ibaraki Miyajima ha inaugurato la sua prima esposizione al Museum of Contemporary Art in Australia illustrando attraverso le sue opere, così moderne, un concetto probabilmente senza tempo.

Miyajima, nato nel 1957 a Ibaraki, è uno dei più rinomati artisti contemporanei giapponesi noto per le sue sculture e installazioni che incorporano luce e numeri.

 

Il tempo e il suo passaggio sono esplorati attraverso le sue opere rappresentate visivamente da molteplici piccoli dispositivi di conteggio digitali.

Miyajima ha sviluppato i suoi primi contatori digitali personalizzati alla fine del 1980 con diodi emettitori di luce o LED.

 

 

Questi contatori sono fondamentali per la sua arte oggi ma la tavolozza cromatica ha subito un’evoluzione, infatti inizialmente comprendeva solo rosso e verde invece, a metà degli anni novanta ha introdotto il blu e poi il bianco.

Tre principi guida rappresentano il fondamento dell’arte di Miyajima  cambiare, essere in contatto con tutto e continuare costantemente tale trasformazione.

Infatti l’artista sostiene che “una costante nella vita di tutti e in ogni parte del mondo è  che ci sono sempre trasformazioni”.

 

 

“Nel pensiero occidentale la permanenza si riferisce a un senso di costanza senza modifiche. Nella filosofia orientale e buddista, il cambiamento è naturale e costantemente un divenire senza sosta.”

Miyajima evidenzia l’importanza del collegamento e osserva “come gli esseri umani e gli esseri viventi non esistano indipendentemente. Tutti, infatti, siamo in grado di vivere esclusivamente all’interno di rapporti in un ciclo perpetuo di nascita, morte e rigenerazione.”

 

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